Cibo e leccornie nell'addestramento del cavallo

30.01.2015 08:52

 

RELAZIONE TRA TERRITORIO E CIBO NEI CAVALLI, di Giulia Gaibazzi.

 

In natura l’erba di cui si nutre il cavallo  non è fonte di conflitto  in quanto risorsa illimitata: basta brucare camminando  e in questo modo è sufficiente per tutti i componenti del gruppo.

Diversamente è per  l’acqua , infatti, attorno ad un ruscello ,un fiume o un laghetto  è possibile osservare il confermarsi e ristabilirsi delle gerarchie (orizzontale e verticali) all’interno  del branco. Allo stesso modo si è osservato come i cavalli gestiscono le loro relazioni in presenza di un cespuglio ‘particolarmente’ buono oppure maggiormente  gradito  da un soggetto piuttosto che ad un altro.               

   

  

In ambiente domestico il cibo è una risorsa limitata, ne risulta una  maggiore competizione a causa dello spazio ridotto e della presenza di punti di foraggiamento limitati.

Nel creare l’ambiente per il nostro cavallo e farlo vivere  in gruppo, dovremo sempre calcolare attentamente il rapporto spazio , numero di soggetti e numero di mangiatoie o punti fieno presenti perché ogni componente del gruppo possa essere tranquillo nell’ambiente a disposizione . Non è a suo agio un cavallo costantemente respinto da tutti, e neppure lo è  un dominante che si trova in uno stato aggressivo ‘perenne’ ; entrambi i casi in natura normalmente non sono osservabili, nel primo caso è possibile, ma solo per un tempo limitato al periodo necessario perché il nuovo soggetto venga accettato all’interno del branco.

Teniamo presente che in natura le manifestazioni aggressive sono rare, osservando un branco stabile è tangibile il  senso di armonia tra i diversi componenti e non si notano comportamenti aggressivi o litigi per spazio e cibo. Gli unici gruppi litigiosi sono quelli di scapoli, gruppi di maschi alla ricerca  di un loro harem, oppure quelli in cui vi sono competizioni per il ruolo di stallone.

Se nel gruppo domestico si assiste a continui litigi, con cavalli che perennemente portano segni di morsi e calci, significa che non abbiamo ancora raggiunto l’armonia sociale del gruppo, sono in atto cambiamenti, ad esempio in seguito all’introduzione di un n uovo soggetto oppure  non disponiamo di sufficiente spazio o ancora, la somministrazione del cibo non avviene de localizzata abbastanza nel territorio a disposizione.

 

 IL CIBO NELL’INTERAZIONE CON L’UOMO

 

Volendo utilizzare  il cibo come premio, come saluto o nel dare semplicemente la razione quotidiana di fieno o mangime al nostro cavallo ,siamo inconsapevolmente coinvolti in una competizione  gerarchica .

Nel dare cibo al cavallo dobbiamo fare attenzione :

  1. Il nostro spazio personale non deve essere messo in discussione.
  2. Stiamo attenti a non premiare o incentivare atteggiamenti aggressivi o di nervosismo.
  3. Con i cavalli DOMINANTI è  sconsigliato utilizzare il cibo come premio se non siamo in grado di gestire il possibile conflitto .
  4. Un buon test  prima di utilizzare il cibo come premio  è vedere se è possibile  allontanare il cavallo in libertà dal cibo somministrato e capire se questo compromette o meno la nostra leadership.    

 

 

  • RAZIONE GIORNALIEA

Se si vuole evitare il conflitto si prepara la razione al  cavallo in un momento in cui non è presente o non si trova in quell’area del  paddock .

                    

Diversamente, il conflitto è vinto quando il cavallo (o l’intero branco) rispetta il nostro spazio mantenendosi pacificamente a distanza e aspettando il permesso ad avvicinarsi per servirsi. Fino a questo momento e ogni qual volta la nostra leadership verrà messa in discussione possiamo servirci di un prolungamento del braccio (una corda o una frusta) per difendere il nostro spazio.

  • Decidiamo noi il raggio di distanza che vogliamo mantenere dal cavallo.
  • E’ naturale che  alcuni soggetti all’interno del branco provino ad invadere il nostro spazio:  infatti in natura, ogni “attentato” alla gerarchia esistente,  serve a mantenere gli individui più dotati al comando . Se siamo bravi leader , non arriveremo ogni volta al conflitto, ma basterà uno sguardo o alzare il braccio con i soggetti più recidivi.

IL CIBO COME “SALUTO”

Sappiamo  come i cavalli apprezzino  essere salutati. Dopo averlo fatto, porgergli una carota potrebbe  voler dire -“ Mi auguro che il tempo che passeremo insieme oggi sia di gradimento per entrambi, cominciamo con qualcosa che sicuramente ti piace”-.

Ripeto che  i cavalli dominanti  coglierebbero il pretesto per avviare uno squisito (da parte loro) gioco di dominanza nei nostri confronti , non userei sempre il cibo con questi  soggetti.

Con tutti gli altri cavalli vale comunque la buona abitudine di comportarsi in base al loro atteggiamento momento per momento ,  se manifestano la minima forma aggressiva aspettare o interrompere l’uso del ‘bon bon’ al momento del saluto.

..ALL’INTERNO DEL BRANCO

    

Spesso quando vado a controllare il branco mi presento con un sacchetto di leccornie (senza melasso!).

Voglio che non litighino tra di loro e non invadano il mio spazio. E’ l’unico caso in cui uso il cibo  con i dominanti in quanto   diventa una specie di gioco di branco sotto la mia direzione “- Il mommo solo a chi non è invadente, ha le orecchie dritte e aspetta senza scacciare gli altri”- rende la cosa per tutti molto interessante e i dominanti per una volta non pensano a prendere il posto ai meno intraprendenti, pena l’allontanamento dal gioco.

  • IL CIBO COME PREMIO

Il premio è fondamentale nell’addestramento del cavallo.  A tale scopo si possono fare pause durate le sessioni di lavoro, generose carezze, parole gentili e anche utilizzare il cibo. Nella mia esperienza,  applico tutto quello che per il cavallo può essere un rinforzo positivo , cibo compreso, anche se non in maniera sistematica e valutando soggetto per soggetto . Indipendentemente dal tipo di premio che scegliamo di utilizzare,  è provato che la qualità dell’addestramento è nettamente migliore e l’apprendimento è più rapido se si basa sul rinforzo positivo piuttosto che su quello negativo.

 Ma torniamo al cibo … personalmente non lo uso necessariamente  ad ogni sessione e se il cavallo lo aspetta nervosamente,  invade il mio spazio ,attendo che sia totalmente sereno e razionale prima di dare la leccornia e se necessario ne interrompo l’utilizzo.

D’altro canto, qualcosa di buono mi aiuta a rendere la lezione più piacevole oppure  a coinvolgere e interessare maggiormente i cavalli più introversi.

  • IL CIBO PER RILASSARE

 Ricordiamo che la cessione della mascella è una via preferenziale alla decontrazione muscolare oltre ad essere un segnale di sottomissione e disponibilità mentale del cavallo. Così una mela prima del lavoro predispone la decontrazione o aiuta a rilassare un cavallo teso, un po’ muto,  che  serra la mascella rifiutandosi di “parlarci”.

 

Giulia Gaibazzi